domenica 17 gennaio 2010

FAVOLE PER I BAMBINI


Parlando con la maestra di mio figlio, che va all'asilo, è uscito fuori un piccolo dilemma personale, ma che ho scoperto essere abbastanza comune ad altre mamme: come leggere le favole ai nostri bambini? Pare si dovrebbe leggere la versione originale delle favole, nemmeno quelle raccontate attraverso i cartoni animati della Disney. Io che ho sempre evitato parole troppo brutte, scene cruenti, morti tragiche, col solo scopo di rendere la favola un po' più a misura di bambino. Certo non è giusto addolcirla troppo perchè perderebbe il suo messaggio, la sua morale; però è pur vero che le favole popolari che tutti noi conosciamo, sono state scritte tra il 17° e il 18° secolo e destinate ad un pubblico più adulto; il dubbio sulla loro adeguatezza pedagogica mi sorge. Non sono contraria al contenuto della favola ma all'esposizione di alcune scene. Invece di sgozzare le figlie dell'Orco nella fiaba di Pollicino, preferisco dire uccidere; la Matrigna vuole il cuore di Biancaneve anche qui preferisco non specificare il tipo di morte atroce alla quale dovrebbe andare incontro la fanciulla; alle sorellastre di Cenerentola vengono beccati gli occhi dalle colombe, pure Cappuccetto Rosso non finisce col lieto fine - dipende a quale versione si fa riferimento -; se evitare gli incubi ai miei figli significa addolcire troppo la pillola allora lo ammetto: io addolcisco! I bambini devono imparare gradualmente che la vita non è tutta rose e fiori, e lottando come il protagonista delle favole, affrontando mille difficoltà alla fine ne usciranno vittoriosi. Questo è il senso delle favole: infondere la fiducia di poter riuscire. Spesso noi genitori pecchiamo nel voler proteggere troppo i nostri figli, sbagliando perchè gli neghiamo un'importante esperienza di crescita. Invece devono confrontarsi col mondo esterno e affrontarlo, anche se non gli piace così com'è e allora si serviranno della loro splendida immaginazione per scacciare le parti più brutte, le paure più nascoste, sapendo di averci accanto senza troppe interferenze - questo è il nostro compito più arduo -, riusciranno a diventare grandi, ne usciranno vincitori. Il ruolo delle favole è fondamentale e non sto qui a discuterlo, dico solo che usare alcune parole al posto di altre troppo esplicite e violente, non compromette assolutamente l'insegnamento morale implicito della favola e nemmeno mi rende un genitore iperprotettivo. I racconti o i cartoni animati creati oggi apposta per i bambini più piccoli si sviluppano come le favole popolari: non è fondamentale la trama quanto il messaggio, c'è sempre uno o più personaggi a cui il bambino può identificarsi, ci sono delle difficoltà da affrontare e vengono superate. Forse il messaggio positivo è più esplicito e più semplice da individuare, la morte e tutto ciò che gli ruota intorno viene affrontato in modo da non impressionare i bambini proprio per proteggere la loro fragilità. Allora qualcosa qui non mi torna.. i cartoni animati e i racconti di oggi sono sempre più spesso veicolo di proposte pedagogiche, storie per bambini uguale studi pedagogici, insomma come devono arrivare certi messaggi ai nostri figli? Secondo le favole popolari o le storie raccomandate da studi pedagogici? Forse come al solito, la cosa giusta sta nel mezzo. Addolcendo..ma è un mio personalissimo parere.

lunedì 4 gennaio 2010

MANGIAMO SANO



Anno nuovo, dieta nuova. Cogliamo l'occasione col nuovo anno, di cambiare le nostre abitudini alimentari, si perchè mangiare sano equivale a vivere bene e più a lungo e ormai questo è assodato. Inoltre molti cibi aiutano a prevenire e a combattere i tumori, rafforzando proprio le nostre difese naturali. Mi sono imbattuta nella lettura di un libro che non avrei mai pensato di leggere nella mia vita e invece eccolo qua: "Anti Cancro. Un nuovo modo di vivere." di David Servan-Schreiber. Vi assicuro vale la pena leggerlo. Parla soprattutto di prevenzione. Perchè informarsi dopo..a volte non si fa in tempo. C'è una frase nel libro che forse ne dà proprio il senso:< Ho scritto il libro che avrei voluto come compagno quando ho scoperto di avere il cancro.>. Giovane ricercatore con brillante futuro nelle neuroscienze, scopre di avere un tumore al cervello e lo combatte e lo sconfigge, scontrandosi con un approccio unilaterale della medicina tradizionale che si preoccupa solo del tumore, tralasciando tutto quello che ruota attorno al paziente: l'alimentazione, lo stile di vita, il pensiero positivo, ecc., insomma non sto adesso a fare il riassunto di questo libro-manuale perchè spero lo leggerete da soli, però vale la pena soffermarci su alcune cose fondamentali: il nostro stile di vita e la nostra alimentazione.
Uno studio danese dimostra che sono le abitudini di vita, e non la genetica, il principale indiziato nell'insorgenza dei tumori. La genetica contribuisce alla mortalità per cancro in ragione del 15% al massimo. Alcuni ricercatori svedesi affermano <che i fattori genetici ereditari svolgono un ruolo di secondo piano nella probabilità di sviluppare quasi tutte le neoplasie. Ciò porta a concludere che è l'ambiente la causa principale dei più comuni tipi di tumore.>. E' o non è il caso di rivedere un po' di cose nelle nostre abitudini soprattutto alimentari? Tanto per cominciare, e sicuramente lo sapete già, bisogna diminuire la quantità di carne. Già dal 2007 il World Cancer Research Fund raccomanda non più di 500 grammi di carne rossa alla settimana. Da domani il nostro piatto dovrà contenere:
- tanta verdura possibilmente cotta al vapore o in umido o nel wok con un filino di extravergine; privilegiare le Crocifere (tutti i tipi di cavolo) poichè contengono potenti molecole anticancro;
- proteine vegetali come lenticchie, piselli, fagioli, per chi vuole osare c'è il tofu, diminuendo quelle animali e comunque preferendo il pesce alla carne perchè ricco di omega 3 importanti in quanto riducono lo stato infiammatorio. Altra fonte di omega 3 sono i semi di lino - il cui consumo quotidiano rallenta del 30-40% la crescita dei tumori alla prostata - da consumare previa macinatura, 30gr. nei cereali della prima colazione o nella macedonia di frutta.
- erbe e spezie, i nostri odori come rosmarino, timo, origano, basilico, menta, prezzemolo, sedano, riducono la proliferazione delle cellule cancerose;
- aglio, cipolla, porro, scalogno, erba cipollina, contribuiscono a tenere sotto controllo la glicemia, riducendo così la secrezione di insulina e IGF, e pertanto la crescita delle cellule tumorali. Aglio e cipolla sminuzzati e fatti dorare in un po' d'olio extravergine d'oliva, aggiunti alle verdure insieme a curcuma - antinfiammatorio naturale più potente sinora individuato, amplifica l'efficacia della chemioterapia e riduce la progressione dei tumori - o curry è un potente cocktail anti cancro;
- tanta frutta ricca di carotene perchè è dimostrata la capacità di vitamina A e licopeni, di inibire la progressione delle cellule tumorali di numerose linee diverse, fra cui alcune delle più aggressive. Non dimentichiamo gli agrumi ricchi di flavonoidi antinfiammatori, è stato dimostrato che i flavonoidi della buccia del mandarino penetrano nelle cellule dei tumori cerebrali, favorendone la morte per apoptosi e riducendone la capacità di invadere i tessuti vicini. Succo di melagrana, un bicchiere da 220 ml al giorno, riduce la crescita del tumore soprattutto alla prostata anche nelle forme più aggressive. Frutti di bosco - anche surgelati - stimolano i meccanismi d'eliminazione degli agenti cancerogeni, assunti a colazione nei fiocchi multicereali, nella macedonia, con il latte di soia;
- vino rosso contiene il resveratrolo che agisce sui geni che proteggono le cellule sane dall'invecchiamento e rallenta la progressione del cancro. Particolarmente ricchi di resveratrolo sono i vini delle zone umide come la Borgogna, per esempio il Pinot nero. Un bicchiere di vino rosso al giorno, è la quantità raccomandata.
- cioccolato fondente almeno al 70% contiene molecole che ritardano la crescita delle cellule cancerose e limitano l'angiogenesi. Ne bastano 20 grammi al giorno, magari a fine pasto al posto del dessert, o con del tè verde - ricco di polifenoli, è un potente antiossidante, un detossificante, facilita la morte delle cellule cancerose tramite apoptosi; il consumo giornaliero ideale è di sei tazze ma già introdurne un paio credo sia un buon risultato. -, o sciolto a bagnomaria e versato su pere o altri frutti.
Insomma che ci costa aggiungere questi cibi alla nostra solita alimentazione? Male non fanno anzi proprio il contrario. Cambiamo la nostra mentalità, leggiamo bene le etichette dei prodotti, accertiamoci della loro provenienza, preferiamo quando è possibile i prodotti biologici e soprattutto che gli animali di cui ci nutriamo, siano allevati come una volta, a terra e senza l'uso di antibiotici, di prodotti ogm, cibo infestato da pesticidi. Siccome non voglio dilungarmi troppo - però troppo ancora sarebbe da approfondire - col rischio di annoiare e scocciare, concludo dicendo che non è impossibile sopravvivere nella giungla della grande distribuzione, quando andiamo a fare la spesa acquistiamo con intelligenza. Proviamoci.


http://www.guerir.fr/




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